L’I.F.F. (Indice di Funzionalità Fluviale) è una metodologia che fornisce valutazioni sintetiche sulla funzionalità fluviale, preziose informazioni sulle cause del suo deterioramento, ma anche precise ed importanti indicazioni per orientare gli interventi di riqualificazione (pianificazione del territorio, programmazione di interventi di ripristino dell’ambiente fluviale) e stimarne preventivamente l’efficacia. Questo indice può anche essere un utilissimo strumento per la salvaguardia di tratti o corsi d’acqua ad alta valenza ecologica, (politica di conservazione degli ambienti più integri), o per la stima dell’efficacia degli interventi di risanamento.
Permette di rilevare l’impatto devastante di molti interventi di sistemazione fluviale e l’esigenza di adottare modalità di sistemazione più rispettose, oltreché di avviare un grandioso sforzo di riqualificazione dei nostri fiumi.
L’obiettivo principale dell’indice consiste nella valutazione dello stato complessivo dell’ambiente fluviale e della sua funzionalità, intesa come risultato della sinergia e dell’integrazione di un’importante serie di fattori biotici e abiotici presenti nell’ecosistema acquatico e in quello terrestre ad esso collegato.
Attraverso la descrizione di parametri morfologici, strutturali e biotici dell’ecosistema, interpretati alla luce dei principi dell’ecologia fluviale, vengono rilevati la funzione ad essi associata, nonché l’eventuale grado di allontanamento dalla condizione di massima funzionalità. La lettura critica ed integrata delle caratteristiche ambientali consente così di definire un indice globale di funzionalità.
Il metodo impiegato fornisce informazioni che possono differire, anche sensibilmente, da quelle fornite da altri indici o metodi che analizzano un numero più limitato di aspetti e/o di comparti ambientali (es.: I.B.E., analisi chimiche, microbiologiche, ecc.).
I metodi chimici e microbiologici limitano il loro campo di indagine all’acqua fluente, gli indici biotici (IBE) lo estendono all’alveo bagnato e l’I.F.F. invece analizza l’intero sistema fluviale.
Bisogna perciò considerare l'IFF non come un metodo alternativo a quello chimico, ma complementare a questo, in grado di fornire una conoscenza più approfondita del sistema fluviale.
L’I.F.F., riportato su carte di facile comprensione, consente di cogliere con immediatezza la funzionalità dei singoli tratti fluviali.
L'applicazione dell'IFF deve essere preceduta da un preventivo e accurato studio dell'ambiente oggetto di lavoro.
A questo proposito occorre prendere in considerazione:
· cartografia del tratto oggetto di studio (uso del suolo, eventuali accessi al fiume, presenza di strade) meglio se 1:10.000
· carta della vegetazione
· foto aeree
· morfologia del bacino
· regime idrico
· presenza e tipologia di derivazioni, e di scarichi
· se disponibili dati recenti (max 2 anni) circa monitoraggi IBE, faunistici o floristici relativi alle comunità acquatiche
· se disponibili dati relativi a precedenti rilevamenti con scheda RCE2.
La metodica I.F.F., consente di prendere in esame tratti omogenei dei corsi d’acqua sotto 14 diversi aspetti rilevati con una specifica scheda. La metodica è stata strutturata per essere applicata ad ogni corso d’acqua (acque lotiche) e prevede la compilazione della schede "in campo", cioè percorrendo le rive del corso d’acqua da valle verso monte e cambiando scheda quando varia una delle caratteristiche osservate.
Le informazioni da rilevare sono effettuate per entrambe le rive e riguardano le principali caratteristiche di un corso d'acqua:
- vegetazione delle fasce ripariali (tipologia, ampiezza, continuità)
- conformazione delle rive e morfologia dell’alveo
- strutture di ritenzione in alveo
- erosione
- componente vegetale in alveo (macrofite)
- detrito (stato di decomposizione della sostanza organica)
- comunità macrobentonica
Per ogni domanda è possibile esprimere una sola delle quattro risposte predefinite.
Alle risposte sono assegnati pesi numerici raggruppati in 4 classi (minimo 1, massimo 30) che esprimono le differenze funzionali delle singole risposte.
Questi aspetti sono sottoposti ad una valutazione approfondita e sono presi in considerazione per la formazione di un indice con un minimo di 14 punti ed un massimo di 300. I risultati dell'indagine, elaborati direttamente sul campo e rilevabili in ciascuna scheda, sono raggruppati in 5 livelli di funzionalità, dal I (grado di funzionalità ottimo) al V (grado di funzionalità pessimo). Il metodo prevede anche livelli intermedi, al fine di graduare il passaggio tra un livello ed un altro. I livelli contraddistinti da colori diversi, sono riportati su carte di facile comprensione (cartografia tematica), allo scopo di creare una utilissima e pratica mappa della funzionalità fluviale. Per una rappresentazione di dettaglio vengono usate carte in scala 1:10.000 o 1:25.000, per una rappresentazione d'insieme scale 1:100.000.

|